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“C’è una casa in mezzo al bosco / in un posto che non conosco / mai nessuno si vede intorno / né quando è notte né quando è giorno”

— caro lupo

Foto di Matteo Milani

Caro Lupo


crediti

Uno spettacolo di Drogheria Rebelot e Nadia Milani Ideazione Miriam Costamagna e Andrea Lopez Nunes 
Regia, drammaturgia e cura dell’animazione Nadia Milani Con Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes e Giacomo Occhi / Federico Meneghel
Scene, figure e puppets Gisella Butera, Andrea Lopez Nunes, Miriam Costamagna, Nadia Milani, Matteo Moglianesi Musiche originali Andrea Ferrario Voci di Aurora Aramo, Arianna Aramo, Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes, Nadia Milani, Giacomo Occhi Disegno luci Andrea Lopez Nunes e Matteo Moglianesi Consulenza registica Matteo Moglianesi
Produzione Drogheria Rebelot In collaborazione con Fondazione TRG
Con il sostegno di Festival Mondial des Théâtres de Marionnettes e BIBOteatro
E in collaborazione con Teatro Gioco Vita, Associazione culturale Artemista, Zona K, In Scena Veritas e Teatro Comunale di Limbiate

Si ringraziano Marco Lam, Andrea Cagnazzo e Nicoletta Garioni

Spettacolo selezionato per Progetto Cantiere 2019 – Festival Incanti (Torino) Spettacolo selezionato nel programma ufficiale del Festival Mondial des Théâtres de Marionnettes 2023

Sinossi

“Caro Lupo” è l’inizio di una lettera che ha il sapore di una fiaba. In una buffa casa in mezzo al bosco si sono appena trasferiti la mamma, il papà e Jolie, una bambina coraggiosa con una fervida immaginazione. Jolie ama le costellazioni, il suo inseparabile orso di pezza Boh e le cose che fanno un po’ paura. I suoi genitori sono eccentrici e in molte faccende affaccendati, quindi non le credono quando la bambina nota una presenza insolita provenire dal bosco, che la affascina e la terrorizza insieme. E quando Boh scompare, Jolie decide di partire alla sua ricerca verso l'ignoto, si addentra nel bosco, si imbatte in ombre scure e quando pensa di essersi perduta per sempre, Nonno Nodo e Nonna Corteccia le regaleranno la chiave per affrontare la paura. Perché essa si può addomesticare e, se guardata da vicino, sa diventare piccola e preziosa. Dipende sempre dal nostro sguardo su di lei.

Note di regia

Quando ero piccola vivevo in una grande casa ai confini con un grande bosco. Ricordo perfettamente le emozioni che provavo verso di lui. Quel misto di paura e curiosità che mi coglievano ogni volta che ci entravo. Il sogno ricorrente di perdermi. E il nonno che mi chiedeva "Forza, fammi vedere quanto è grande la tua paura" ed io che spalancavo le braccia più che si può. Incontrare Jolie è stato, per me, tornare ad essere quella bambina. Ed è così che inizia questa storia. Il linguaggio della fiaba diviene il nostro mezzo, il Lupo è archetipo che da sempre simboleggia il sentimento della paura. La protagonista è una bambina, Jolie, con cui i nostri piccoli spettatori e le nostre piccole spettatrici potranno empatizzare e in cui potranno immedesimarsi come se vivessero la favola in prima persona. Proveranno paura con lei, per lei ed insieme a lei la supereranno. La drammaturgia trova inizio in una lettera che Jolie adulta scrive al Lupo, una lettera appassionata che ci porta nel vivo del racconto, dove le parole vengono accompagnate da immagini che vivono tra proiezioni in ombra e figure animate grazie alla tecnica dell’animazione su nero. La comunicazione si sposta su un altro livello, dove le immagini diventano protagoniste indiscusse della messa in scena. Il “nero” diviene quindi contenitore di possibilità infinite, in cui diversi linguaggi possono fondersi in processi di ricerca e sperimentazione. Il buio, quel buio che fa spesso così tanta paura, appare immobile, vuoto, profondo, informe, ma la vita, con tutta la sua potenza, si scatena in un istante. Lo spettacolo si susseguirà con l'alternarsi di due livelli dimensionali, micro e macro, in un continuo cambio di punto di vista. Alle immagini si sovrappongono le parole, la drammaturgia musicale originale e la drammaturgia luminosa che si compone di tagli di luce, di riflessi e di dissolvenze. La fiaba ci accompagna alla scoperta di come il superamento delle nostre paure può farci vedere le cose con altri occhi, perchè se abbiamo qualcuno accanto le paure fanno un po’ meno paura e spesso, alla fine, quando si sono fatte piccole piccole, per le nostre paure proviamo un sentimento dolcissimo, quasi un sentimento d’amore.

Linguaggi

Teatro su nero, teatro d’ombre

Età consigliata

3-8 anni

Debutto

Ottobre 2021 – festival Incanti

Recensioni

“Cinq spectacles coups de coeur à voir au festival mondial des théâtres de marionnettes” - France3 “Teatro Ragazzi: best of 2022” - Krapp’s Last Post Recensione di Alfonso Cipolla - La Repubblica Recensione di Mario Bianchi - Hystrio Recensioni dell'Osservatorio dei Ragazzi della Casa del Teatro Ragazzi - Torino Recensione di Sara Perniola - Paneacquaculture Recensione di Amelia Natalia Bulboaca - Script & Book Recensione di Fabrizio Giuliani - Eolo

Tournée 2024/2025

20 ottobre 2024 – Vorno Capannori (LU), Teatro dello Scompiglio 26 ottobre 2024 - Bolzano, Teatro Cristallo 27 ottobre 2024 - Meano (frazione di Trento) 9 novembre 2024 - Aosta 17 novembre 2024 - Albino (BG) 12 gennaio 2025 - Bagnacavallo (RA) 19 gennaio 2025 - Vimodrone (MI) 8 febbraio 2025 - Merate (LC) 9 febbraio 2025 - Rubiera (RE) 12 - 13 febbraio 2025 - Alba (CN), Teatro Sociale 23 febbraio 2025 - Treviglio (BG) 25 febbraio 2025 (matinée) - Rimini, Teatro degli Atti 14 marzo 2025 (matinée) - Cormons (GO) 16 marzo 2025 - Rosignano Marittimo (LI) 18 - 19 - 20 - 21 marzo 2025 - Cesena, Teatro Bogart

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